La manovra di acquisizione procede Ubs Credit Suisse. Ora la palla passa al Governo. Il Consiglio degli Stati ha approvato oggi con 29 voti contrari, 6 e 7 astenuti, le garanzie finanziarie della Confederazione, pari a 109 miliardi di franchi, per l’acquisizione da parte del colosso bancario svizzero della banca rivale.
Dal Consiglio di garanzia di Ubs-Credit Suisse
Durante il dibattito, molti senatori hanno elogiato le autorità per aver agito a tempo di record. Tuttavia non sono mancate le critiche nei confronti di Credit Suisse, ad es soprattutto i suoi dirigenti. Inoltre, molti interrogativi restano aperti, in particolare sulle regole relative al “too big to fail”.
Stati chiamati ad esprimersi su due crediti
Concretamente, oggi gli States, e poi la Nazionale, sono stati chiamati ad esprimersi su due crediti. La prima riguarda una garanzia contro il rischio di insolvenza di 100 miliardi che la Confederazione metterà a disposizione della BNS. Questo prestito avrà diritto di pegno in caso di fallimento del Credit Suisse. L’altro credito riguarda Ubs: Berna fornisce una garanzia a Ubs per eventuali perdite derivanti dalla cessione di asset del Credit Suisse pari a 9 miliardi. Questa garanzia si applicherebbe solo se le perdite per UBS superassero i 5 miliardi. Complessivamente, quindi, la Confederazione e la BNS sono esposte per un totale di 259 miliardi.
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