E’ una storia di resilienza, di efficienza, di servizio pubblico senza se e senza ma: si chiama Tper, è l’azienda emiliana di trasporto pubblico locale guidata da Giuseppina Gualtieri, a capo di un gruppo che impiega 2346 persone per 294 milioni di euro di ricavi (dati 2023), con un utile di 8,6 e 434 milioni di investimenti entro il 2030. Saranno destinati anche ai nuovi bus sostenibili (362) per trasportare sempre più comodamente, e con efficienza, 150 milioni di passeggeri lungo i 44 milioni di chilometri di percorso annui.  Insomma, un piccolo colosso. “Che crescerà ancora”, assicura lei, la presidente e amministratore delegato dell’azienda, economista d’impresa, vicepresidente dell’associazione di categoria Asstra, orgogliosa anche delle ultime innovazioni, come il car sharing, che oggi conta 92 mila iscritti.

Come siete riusciti a ottenere questi risultati in un contesto in cui il trasporto pubblico locale soffre di molte criticità?

Abbiamo posto l’innovazione al centro della nostra strategia. Con “Roger”, per esempio, la nostra piattaforma di Mobility as a Service (MaaS), abbiamo reso la mobilità più accessibile, raggiungendo oltre 300.000 utenti attivi. Il nostro car sharing elettrico “Corrente” è un altro esempio: offre una mobilità sostenibile e flessibile. La nostra visione si basa sull’integrazione tra trasporto pubblico, car sharing e servizi digitali per migliorare la sostenibilità e facilitare gli spostamenti.

Uno dei problemi più discussi è la carenza di conducenti. Come avete affrontato questa sfida?

Abbiamo adottato misure innovative, come il progetto “Domus Tper”, che nasce da una visione di sistema e che offre quindi soluzioni abitative a nuovi autisti provenienti da fuori città. Come azienda, abbiamo voluto affrontare questa sfida in modo strutturato, investendo in uno strumento che favorisca il processo di inserimento dei nuovi lavoratori. Abbiamo attrezzato una palazzina nella zona Fiera di Bologna con venti miniappartamenti arredati, affittati a prezzi calmierati per il primo anno. Questo migliora la qualità della vita dei nostri dipendenti e quindi il livello del servizio all’utente. Inoltre, abbiamo varato un programma che copre i costi per ottenere la patente e la certificazione CQC, indispensabili per guidare mezzi pubblici. Collaboriamo con il Comune, la Città Metropolitana e l’Arcidiocesi per integrare persone disoccupate, anche provenienti da contesti di disagio sociale o economico, dando loro una seconda opportunità.

Oltre alla sostenibilità sociale, come affrontate quella ambientale?

La sostenibilità è il filo conduttore di tutte le nostre attività, declinata in ambito sociale, ambientale e di governance. Entro il 2030, la nostra flotta di autobus a Bologna sarà a zero emissioni grazie a un mix energetico che include idrogeno ed elettrico. Questo progetto, finanziato in parte dal PNRR, è il contributo di Tper all’obiettivo dell’Amministrazione Comunale di Bologna per il raggiungimento della neutralità carbonica in ambito urbano nel 2030, con 20 anni di anticipo rispetto ai target UE, come previsto dalla Missione “Climate neutral and smart cities by 2030” del programma Horizon Europe, che vede Bologna tra le 100 città europee coinvolte.  Inoltre, stiamo investendo in infrastrutture per il rifornimento di idrogeno e ricariche elettriche, promuovendo una mobilità sempre più sostenibile.

Possiamo definire Tper un’azienda della mobilità sostenibile?

Assolutamente sì.  Il nostro piano 2024-2030 prevede investimenti per 434 milioni di euro, di cui 260 milioni saranno destinati al triennio 2024-2027. Stiamo acquistando 362 nuovi bus e sviluppando infrastrutture per migliorare il servizio e sostenere il territorio. La nostra solidità finanziaria è testimoniata da operazioni come l’emissione di un bond da 100 milioni e un finanziamento green di 11 milioni per il car sharing elettrico. L’innovazione guida tutte le nostre attività, dai processi gestionali ai servizi per i cittadini.

E’ soddisfatta dei risultati conseguiti?

I numeri parlano chiaro. Nel 2023 abbiamo raggiunto i livelli pre-pandemia con oltre 150 milioni di passeggeri. Gli abbonamenti annuali hanno superato quota 123.000, vetta mai raggiunta in passato, con un aumento di oltre il 6% rispetto all’anno precedente. Grazie alla digitalizzazione, più del 50% dei biglietti è acquistato in formato elettronico ed è in corso un programma di progressivo passaggio al digitale. La proroga del contratto di servizio a Bologna fino a febbraio 2028 conferma la nostra capacità di offrire soluzioni efficienti e sostenibili.

Guardando al futuro, quali sono le prossime sfide per Tper?

A livello di settore si profilano orizzonti molto difficili; tuttavia l’obiettivo è quello di continuare, in accordo con i soci, a perseguire lo sviluppo a livello di gruppo della mobilità. Oltre alle innovazioni già in essere, per quanto riguarda le tecnologie, la guida autonoma è ancora una soluzione su un orizzonte temporale lontano per il trasporto pubblico locale. Peraltro, oggi Tper continua ad investire in infrastrutture, competenze e tecnologie per essere pronti alle opportunità della nuova mobilità. I risultati raggiunti si basano sul lavoro di squadra e sulla capacità di affrontare le sfide con coraggio e visione. L’obiettivo è di migliorare i servizi per i cittadini e contribuire alla trasformazione digitale e sostenibile del settore del tpl.

L’articolo Trasporti, il “miracolo” Tper. Gualtieri: “E cresceremo ancora” proviene da Economy Magazine.

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