Pronto a pagare più tasse. Per i contribuenti italiani il 2023 sarà l’anno in cui si raggiungerà il picco del 50% della pressione fiscale. A dirlo sono i dati diffusi dal Fondo Monetario, che però prevedono un progressivo calo al 47,8% nel 2028. Nel frattempo, però, conviene iniziare a risparmiare, anche se il deficit e il debito dello stivale non sono particolarmente condizione grave . Il Fondo Monetario Internazionale conferma il target tendenziale del deficit al 2023 3,7% espresso in Def, con a rapporto debito/PIL al 140,3%. Quest’anno dovrebbe tornare a un avanzo primario dello 0,4% del PIL, per salire allo 0,8% nel 2024.
Per sfiorare il pareggio (0,7%) bisogna attendere il 2028 perché le stime parlano di un progressivo calo al 3,3% nel 2024 e al 2,3% nel 2025. Per quanto riguarda il debito per raggiungere i livelli pre-covid, dopo il picco del 2020 (154,9 %), bisognerà attendere il 2027, quando le previsioni parlano di 134,8% (era 134,1% nel 2019). Nel 2028 scenderà addirittura al 131,9%. Anche per la spesa pubblica il trend è di continua discesa dal 53,7% (interessi inclusi) di quest’anno al 48,5% del PIL nel 2028.
In tutto il mondo oggi il debito pubblico è alto
“Nel complesso, il livello del debito pubblico è ora più alto e dovrebbe crescere più velocemente di quanto previsto prima della pandemia, mentre anche i tassi di interesse reali stanno aumentando” osserva il FMI.
Nelle economie avanzate – si legge nelle tabelle del Fondo – il debito pubblico è passato dal 104% del Pil del 2019 al 122,9% dell’anno successivo: quest’anno dovrebbe attestarsi al 112,4% per poi risalire al 117,8%. Il dato maschera un andamento divergente tra le grandi economie: se la Germania nel 2028 avrebbe dovuto recuperare il livello pre-covid (59,6% contro il 58,9% del Pil nel 2019) in Francia la progressione del debito appare inarrestabile. Prima della pandemia il dato era pari al 97,4% del Pil mentre nel 2028 salirà al 115%. Stessa tendenza per il Regno Unito, mentre nel 2027 gli Usa potrebbero ‘sorpassare’ l’Italia: in quell’anno il nostro debito pubblico è stimato al 131,9% mentre a Washington salirà al 136,2%. Questo dato è ancora più significativo se si considera la differenza dimensionale del PIL nazionale di riferimento.
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