Il governo vara un pacchetto di regole per risolvere il problema della siccità. Al suo interno è previsto un regime semplificato per le procedure di progettazione e realizzazione delle infrastrutture idriche (simile al Pnrr), l’incremento dei volumi utili degli invasi, la possibilità di realizzare liberamente vasche di raccolta delle acque meteoriche ad uso agricolo entro un volume massimo consolidato, il riutilizzo delle acque reflue depurate per l’irrigazione e l’introduzione di notevoli semplificazioni nella realizzazione degli impianti di desalinizzazione.
I primi passi sono stati fatti con la cabina di regia
Già un mese fa il governo guidato da Giorgia Meloni si era mosso per istituire la cabina di regia, operativa da giovedì, che ha il compito di effettuare entro 30 giorni il sopralluogo dei lavori e degli interventi urgenti. L’obiettivo è affrontare la crisi idrica a breve termine. A breve dovrebbe arrivare anche il commissario straordinario, che rimarrà in carica fino al 31 dicembre 2023 ed eventualmente prorogato per tutto il 2024.
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Come il commissario straordinario combatterà la siccità
Il compito principale del commissario straordinario sarà quello di eseguire gli interventi indicati dalla cabina di regia come urgenza e si occuperà anche della regolazione dei volumi e della portata degli invasi. Avrà anche il ruolo di verificare e coordinare l’adozione da parte delle Regioni delle misure previste per la razionalizzazione dei consumi e l’eliminazione degli sprechi. Sarà inoltre responsabile della verifica e del monitoraggio dell’iter autorizzativo dei progetti e della gestione degli invasi finalizzati alle operazioni di disboscamento e rimozione fanghi. Tra i suoi compiti ci sarà anche l’individuazione degli invasi per i quali è necessaria ed urgente l’adozione di interventi per la rimozione dei sedimenti accumulati negli invasi, il riconoscimento degli invasi temporaneamente fuori esercizio da finanziare con le risorse dell’Ente Fondo per il miglioramento della sicurezza e la gestione degli invasi”.