Entro fine aprile arrivano nuovi incentivi alla rottamazione. Il governo Meloni intende mettere mano al sistema ereditato dal governo Draghi, per consentire l’acquisto a prezzo scontato di veicoli con motori a combustione interna a basse emissioni. L’intenzione è di stanziare un bonus entro la fine di aprile: 250 milioni per l’elettricità e auto fino a Euro 3. Lo stesso ministro Alfredo Urso ha ipotizzato che la rimodulazione dell’ecobonus possa assomigliare a una grande campagna di rottamazione, per certi versi simile a quella del governo Prodi nel 1997. Lo stesso Urso ha dichiarato in Parlamento: «Bisogna incentivare chi chi ha bisogno di un’auto, i soldi dello Stato vanno usati per ringiovanire il parco auto, togliere dalla strada gli Euro 0 1-2-3, e aiutare chi non se lo può permettere, non chi ha diritto di comprare se vuole , e lo speriamo, un’auto elettrica». Arriveranno quindi più soldi per l’acquisto di auto a benzina e diesel nella fascia 61-135 g/km di emissioni, che sono più economiche di quelle elettriche ed è sufficiente un contributo di 2.000 euro con rottamazione.
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Quante auto sono da Euro 0 a Euro 3 oggi
In Italia oggi sono oltre 11 milioni e 300mila i veicoli da Euro 0 a Euro 3 su un parco circolante di quasi 40 milioni. La Urso però non cita le Euro 4: vetture immatricolate prima del 2009 e che ora rientrano negli incentivi. Sono in tutto 10 milioni di mezzi. Anfia, l’acronimo che riunisce le aziende del settore automotive, punta a mantenere l’Euro 4 all’interno del nuovo pacchetto. Così come è convinta che i fondi extra, 250 milioni anticipati dalecobonus Il 2022, di cui 127 milioni solo per i veicoli elettrici puri, non dovrebbe andare solo ad aiutare l’acquisto di auto con motore a combustione interna. «Devono alimentare sia auto elettriche che tradizionali a basse emissioni, forse no. “I 150 milioni stanziati nel 2023 per le auto tradizionali sono finiti in poche settimane, ripete Urso, dei 425 milioni per i veicoli elettrici e ibridi ne sono stati utilizzati solo 33 milioni, meno dell’8%”. L’Anfia, per aumentare l’appeal dell’energia elettrica, ha proposto di alzare il contributo unitario, tra i 7 e gli 8mila euro. Oggi è tra i 5.000, se rottamata, e i 3.000. Estendendo entro la fine dell’anno l’utilizzo del bonus pieno a flotte e noleggi, secondo Anfia, si esaurirebbe il limite.