Martedì il consiglio dei ministri torna a discutere la delega per la riforma fiscale e tra gli argomenti c’è la riduzione dell’IRES. L’esecutivo ha deciso di effettuare una revisione del regime delle imposte sui redditi delle società e degli enti basato, secondo quanto indicato nella lettera, sulla riduzione dell’aliquota Ires ove rispettate, nei due periodi d’imposta successivi a quello di cui cui è stato prodotto il reddito, due condizioni.
Per beneficiare di questa riduzione, dovrà, almeno in parte, utilizzare parte del reddito in investimenti, in particolare nuove assunzioni. L’altro parametro da rispettare prevede che gli investimenti non siano distribuiti o destinati a scopi estranei all’esercizio dell’attività d’impresa. Nelle intenzioni del governo, la riduzione dell’aliquota in questione ha l’obiettivo di favorire la competitività delle imprese e aumentare l’attrattività del sistema economico italiano. In questo modo il Paese potrebbe diventare attrattivo anche per gli investitori esteri, innescando un meccanismo virtuoso in grado di generare ulteriore ricchezza. L’obiettivo è promuovere la crescita economica e aumentare la base occupazionale, con particolare riferimento ai soggetti bisognosi di maggiori tutele, comprese le persone con disabilità, e senza interferire con gli attuali regimi di sgravi fiscali.
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Quali sono le differenze con gli altri tipi di detrazione fiscale
Come accade in molti casi con il sgravi fiscali in questo caso l’obiettivo è aumentare l’occupazione, ma questa misura presenta alcune differenze con le altre. In questo caso, a differenza di quanto ordinariamente avviene per l’utilizzo degli incentivi fiscali, la riduzione dell’aliquota precede l’effettuazione degli investimenti. Quest’ultima deve essere attuata entro i due periodi d’imposta successivi a quello in cui è stato prodotto il reddito soggetto ad imposta con l’aliquota ridotta. La condizione connessa alla maturazione degli utili è destinata a favorire la capitalizzazione delle societàridurre lo squilibrio esistente a scapito del capitale di rischio rispetto a quello del
debito. La distribuzione dei medesimi utili si presume se accertata dalla parte
dell’Amministrazione Finanziaria, l’esistenza di componenti positivi di reddito non riconosciuti o di componenti negativi inesistenti. In caso di mancato rispetto di una o di entrambe le predette condizioni entro il suddetto biennio, i redditi in questione saranno ulteriormente assoggettati ad un’aliquota pari alla differenza tra l’aliquota ordinaria e l’aliquota ridotta già applicata.