L’ipotesi di portare l’Irpef a tre scaglioni è già stata anticipata in lungo e in largo, ma tra le righe del Def ci sono già i semi di quella che sarà la riforma fiscale del governo Meloni, che proprio nella modifica dell’Irpef ha la sua forza. Il documento in discussione in questi giorni parte dalla premessa: “Il PNRR esprime infatti la necessità di definire un sistema fiscale certo ed equo anche attraverso l’attuazione di riforme abilitanti in termini di miglioramento dell’efficacia e della qualità della regolazione, attuazione del federalismo fiscale e riduzione del tax gap”.
Come cambierà l’Irpef?
Senza mezzi termini, l’imposta principale sui redditi viene definita il caposaldo e si parla di “progressiva riduzione del numero delle aliquote Irpef attualmente in vigore, accompagnata da una diminuzione della pressione fiscale, soprattutto per i redditi medi”. Il primo intervento è principalmente volto a migliorare l’efficienza della struttura Irpef, a ridurre gli effetti distorsivi sull’offerta di lavoro, connessi alla presenza di aliquote differenziate, ea semplificare il sistema tributario.
“Il secondo intervento – prosegue il documento – è principalmente finalizzato a ridurre il carico fiscale per un’ampia fascia di contribuenti e a concentrare i benefici sui redditi medi, con l’ulteriore obiettivo di allineare il cuneo fiscale italiano a quello dei più
Avanzate”.
La modifica dell’imposta sul reddito delle persone fisiche per aumentare i posti di lavoro
Il documento preparato dal governo lega la variazione tariffaria alla possibilità di creare nuovi posti di lavoro. “La riforma IRPEF contenuta nel disegno di legge prevede anche – prosegue il Def – l’applicazione di un’imposta sostitutiva proporzionale sugli incrementi reddituali calcolata come differenza tra il reddito di periodo d’imposta e il reddito più elevato tra quelli relativi tre periodi d’imposta precedenti. Lo scopo di tale intervento è quello di aumentare l’efficienza della tassazione personale sostenendo l’aumento dell’offerta di lavoro, sia in termini di ore lavorate (margine
intensivo) e di nuove posizioni lavorative (margine estensivo)”.
Anche le detrazioni e le detrazioni cambieranno
È prevista anche la ridefinizione delle principali detrazioni e detrazioni IRPEF al fine di promuovere l’equità verticale e orizzontale e migliorare la trasparenza del sistema tributario.
“Più in generale, il riordino delle agevolazioni tributarie è finalizzato anche al recupero di una parte del gettito utilizzabile per un’ulteriore razionalizzazione e semplificazione del sistema tributario” si legge nel Def.
La modifica del regime forfettario come avvio della riforma Irpef
La legge di bilancio per il 2023 ha già modificato in parte il sistema tributario, modificando il regime forfetario innalzando la soglia di gettito e compensazione da 65.000 euro a 85.000 euro, che consente l’applicazione dell’imposta sostitutiva forfettaria del 15%. rispetto a quelle ordinarie e prevedendo, per i contribuenti che non possono beneficiare della misura sopra descritta e solo per il 2023, l’introduzione di una flat tax
incrementale per reddito individuale derivante dall’esercizio di impresa, arti o professioni.