A poco più di un anno dall’inizio dell’invasione russa dell’Ucraina, il mondo è completamente cambiato. Sul piano economico la guerra scatenò una crisi a partire dal costo del gas, il blocco del grano, che di conseguenza scatenò pressioni inflazionistiche nel Vecchio Continente. Una crisi, quella del gas per il momento, o almeno così sembrerebbe superata. Sul piano sociale abbiamo assistito a un esodo di 7 milioni di persone, di cui 3 milioni e mezzo hanno preso la strada per l’Europa, e gli altri verso mete piuttosto lontane. Sul piano politico abbiamo assistito alla creazione de facto di due blocchi: gli Stati Uniti e l’Europa ei paesi occidentali e dall’altra Russia e Cina ei cosiddetti paesi BRICS. Al momento, ogni tentativo di pace sembra essere fallito. Mentre sul piano militare è ripresa la corsa agli armamenti, anche nucleari, ed è iniziata la spedizione di armi dai paesi europei all’Ucraina.
Ma a livello di analisi del rischio per i mercati finanziari, sembrerebbe che la percezione del rischio per i mercati e per l’economia legata alla guerra in Ucraina sia notevolmente diminuita. Ed è per questo che abbiamo cercato di capire cosa pensano della guerra in Ucraina alcuni tra i più noti analisti di mercato e se la considerano ancora un fattore di rischio per l’andamento del mercato.
Il calo dei prezzi dell’energia e la riapertura della Cina, i veri “game changers”
A febbraio marzo 2022 la cupa coltre della guerra avvolgeva le prospettive dell’economia e dei mercati, il rischio geopolitico era ricomparso con brutalità, la logica novecentesca del potere era uno specchio deformante dello scenario economico. Dalla Guerra Fredda, la Russia è sempre stata un gigante militare ma un nano economico nei giorni successivi all’invasione i mercati hanno reagito negativamente ma senza il panico di due anni primafu lo sconvolgimento del mercato di energia e materie prime a pesare sui listini. L’Europa ha pagato il prezzo più alto. Commenta in una nota Carlo BenettiSpecialisti del mercato, Gam Italia. La guerra ha messo a nudo la sua vulnerabilità energetica, ha sollevato il velo di Maya dalla questione irrisolta della sicurezza, finora assicurata dagli Stati Uniti, ha incrinato il modello industriale tedesco basato sulla triade energia a basso costo, sicurezza a basso costo militare, produzione orientata all’esportazione.
Nel 2022 il focus è stato sulle materie prime, oggi le prospettive economiche e il sentiment del mercato sono migliorati; la guerra, che continua ad essere una vergognosa ferita alle porte dell’Europa, ha accelerato fenomeni già in atto: la decarbonizzazione e il reshoring di alcune produzioni di semiconduttori in Europa e negli Stati Uniti comporteranno un volume consistente di investimenti. Benetti spiega. IL ritorno dei prezzi dell’energiala riapertura della Cina, un vero “game changer” del 2023giudizi titoli azionari più economici rispetto agli Stati Uniti hanno favorito il ritorno della propensione al rischio e dei flussi di capitali verso Europa e mercati emergenti.
Le incertezze geopolitiche saranno un tema importante per i mercati per tutto il 2023
Per quanto riguarda gli analisti di Columbia Threadneedle, la gestione delle incertezze geopolitiche sarà un grande tema di coinvolgimento che continuerà per tutto il 2023. Il conflitto russo-ucraino ha infatti generato molteplici impatti economici, sociali e finanziari e alcuni settori industriali con un’elevata esposizione alla guerra in Ucraina, nonché alle sanzioni nei confronti di aziende e privati russi, hanno dovuto riorganizzare le proprie strategie di business. Tra questi, in particolare, i settori dell’agricoltura, delle infrastrutture, dei beni di consumo, dell’energia, dei semiconduttori e delle piattaforme internet. Si legge nella nota dell’analista della Columbia Threadneedle.
Nel complesso, le aziende stanno rivalutando sempre più le loro operazioni globali e le catene di approvvigionamento per minimizzare il interruzioni dell’attività a causa di possibili escalation del conflitto. Siamo convinti che questo rapido aumento della frammentazione globale avrà ripercussioni sull’economia mondiale.
Inoltre, poiché i rischi geopolitici si intersecano con i rischi ESG, continueremo a rafforzare il nostro impegno con le società in cui investiamo per capire come stanno valutando e mitigando gli impatti del conflitto russo-ucraino sulle proprie operazioni e catene di approvvigionamento, ma anche rispetto al loro ruolo nel conflitto. Concludono gli analisti della Columbia Threadneedle.