di Vincenzo Petraglia
La ceramica di alta gamma è uno dei fiori all’occhiello del nostro Paese con protagonisti che hanno fatto innovazione e ricerca, unite a creatività e competenza tutti gli italiani, la loro figura. Tra questi il Gruppo Italcernata solo nel 2017 a Rubiera, in provincia di Reggio Emilia, ma che in soli cinque anni ha praticamente decuplicato il proprio fatturato, passando dai 37 milioni di euro del 2017 ai 355 milioni del 2022 e dando vita a tutta una serie di acquisizioni e finanziamenti operazioni che entro la fine dell’anno – questo l’obiettivo del management – dovrebbero portare la società alla quotazione in Borsa.
Un successo ottenuto grazie a un modello di business virtuoso incentrato non solo sull’innovazione continua ma anche sulla sostenibilità: non a caso Italcer fa parte della Alleanza mondiale per soluzioni efficienti di Solar Impulse Foundation. Oltre il 50% delle materie prime utilizzate viene riciclato, con una capacità di recupero e riciclo degli scarti di produzione generati pari a oltre il 99%. «Cerchiamo essere coerenti con i principi che stanno alla base di un vero sviluppo sostenibile, facendo in modo che tutti i nostri processi innovativi prevedano in primo luogo l’aspetto della sostenibilità, perché siamo convinti che senza l’attenzione al massimo riciclo possibile e all’eliminazione di ogni rifiuto l’industria non avrebbe futuro», spiega Graziano Verdi, amministratore delegato del gruppo, che oggi impiega circa 1.100 persone in quello che sta assumendo le sembianze, proprio grazie al piano di acquisizione portato avanti da Italcer, di un vero e proprio polo del design italiano fatto di aziende ceramiche di alta gamma e di lusso, in un settore che vede l’Italia come leader nel mondo, ma in modo molto frammentato. Un impegno verdi che ha valso all’azienda diversi premi e riconoscimenti e che si traduce in sei pilastro raggiungibile attraverso 33 azioni concrete: attenzione alle persone e valorizzazione dei talenti, qualità e sicurezza del lavoro, riduzione delle emissioni di CO2, miglioramento dei già elevati standard di recupero delle materie prime riciclate ed efficienza energetica.
Oggi Italcer è presente in oltre cento paesi e vanta più di 10.000 clienti nel mondo con i quali si interfaccia con brand di alta gamma come La Fabbrica Ceramiche, Elios Ceramica, Devon&Devon, Ceramica Rondine, Cedir, Bottega, Equipe Cerámicas e la recentemente acquisita Fondovalle , che gli consente di presidiare anche il settore delle grandi lastre. Un ruolo fondamentale in questa inarrestabile ascesa è stato giocato da prodotti come AdvanceCeramicsnati nel 2019: l’innovativa ceramica per pavimenti e rivestimenti di design che, grazie alle sue proprietà antivirali, antibatteriche e antinquinamento, garantisce una maggiore protezione delle superfici e ambienti più salubri. «Advance», sottolinea Verdi, «nasce dalla nostra volontà di entrare nel segmento delle ceramiche di design funzionalizzate con caratteristiche di abbattimento degli inquinanti atmosferici, antivirale e antibatterico, ma con un prodotto che è stato prima cotto ad oltre 1.200 gradi di cottura per offrire al mercato pavimenti e rivestimenti altamente resistenti ma allo stesso tempo sostenibili, senza alterarne le qualità intrinseche di bellezza e resistenza. Advance rende la ceramica naturale ostile alla crescita di microrganismi e in presenza di luce (naturale o artificiale) è anche in grado di ridurre l’inquinamento indoor. Tutto ciò ha generato il deposito e la concessione di diversi brevetti nazionali ed internazionali e possiamo affermare che Advance ha cambiato il paradigma della fotocatalisi sui materiali ceramici e ha aperto la strada alla realizzazione di nuovi pavimenti e rivestimenti tecnologicamente avanzati». Insomma, un prodotto che di fatto rappresenta un unicum sul mercato, rigorosamente made in Italy.