Le buone notizie sono tante, scorrendo gli account del gruppo Ferrovie dello Stato per il 2022. Ma ce n’è uno, tra gli altri, che colpisce. E questi sono gli oltre 300 bandi lanciati per le infrastrutture, per un valore di circa 26 miliardi di euro, rispettando i tempi fissati dall’Europa all’interno del Pnrr. “Chiudiamo l’esercizio 2022 con un +5% di utile netto, con tutti i risultati raggiunti e le attività avviate – ha commentato l’AD del gruppo Luigi Ferraris – abbiamo gettato solide basi per completare gli ulteriori obiettivi legati al Pnrr e alle altre opere strategiche per il Paese e per favorire lo sviluppo di una nuova mobilità integrata».
Riguarda, in particolare, l’affidamento dei lavori sulInfrastrutture ferroviarie Napoli-Bari e posti di lavoro Erms (Sistema Europeo di Segnalamento Digitale per la Gestione del Traffico Ferroviario) per un valore di 3,27 miliardi di euro e quelli previsti nel piano per la Linea Palermo-Catania.
Rivediamo quindi questi brillanti numeri per il 2022. I ricavi operativi sono cresciuti del 12% a 13,7 miliardi di euro, +1,4 miliardi rispetto al 2021. Il trend positivo, come abbiamo visto, più il 5%, l’utile netto, ha raggiunto i 202 milioni di euro. E Ebit ed Ebitda sono aumentati rispettivamente del 36% e del 17% e, al netto dei ristori Covid ridotti di circa 800 milioni rispetto al 2021, addirittura del 112% e del 119%.
La capacità del Gruppo di sostenere e favorire la ripresa della domanda di mobilità, soprattutto passeggeri, ha contribuito a determinare l’andamento positivo della curva dei ricavi. Una domanda che per il Frecce è addirittura più che raddoppiato (+106,5%), ma il cui andamento è stato nettamente al rialzo anche per effetto del servizio interurbano (+50,3%) e per il servizio regionale (+39,9%). I ricavi da servizi di trasporto hanno raggiunto i 6,9 miliardi di euro, segnando un incremento di 996 milioni di euro rispetto al 2021, sia a livello nazionale che internazionale. Quelle relative al trasporto merci sono cresciute di 45 milioni di euro, sostenute anche da partnership con importanti player internazionali, tra cui Hupac.
Il buon andamento ha permesso di dare “continuità alle azioni di sviluppo degli investimenti mantenendo un ruolo centrale nel sostegno al sistema industriale nazionale”, si legge nella relazione al bilancio. Nel 1922, infatti, gli investimenti tecnici raggiunsero gli 11,3 miliardi di euro (98% sul territorio nazionale).
Il tutto con uno sguardo attento sviluppo di una mobilità sempre più sostenibiledato che il 60,6% dei ricavi e il 44,5% dei costi operativi sono riconducibili ad attività ecosostenibili secondo i criteri espressi dalla Tassonomia Europea.
È quanto attesta anche il bilancio di sostenibilità approvato dal consiglio di amministrazione della capogruppo FS, sotto la presidenza di Nicoletta Giadrossi che ha visto migliorare i principali parametri ESG e la valutazione complessiva delle diverse dimensioni della sostenibilità, come confermato dal rating assegnato da Moody’s ESG Solutions a gennaio 2023, con il livello “Advanced” e con un punteggio ESG pari a 65/100. Non è quindi solo il forte incremento di utili e ricavi per il Gruppo guidato da Luigi Ferraris, ma anche gli indicatori di sostenibilità dal punto di vista ambientale, sociale ed economico: si riducono emissioni e consumi idrici, il recupero dei rifiuti è in crescita aumento autoproduzione speciale ed energetica, ridotto il gender gap, ampliata la solidarietà e le attività sociali, continua il ricorso alla green finance per progetti in linea con i criteri europei di sostenibilità.