L’invasione russa dell’Ucraina ha spinto il mondo occidentale a intervenire a sostegno di Kiev, dando asostanziale accelerazione nel settore della difesa e dei titoli che ne fanno parte. Basti pensare che, dall’inizio della guerra, gli Stati Uniti hanno fornito all’Ucraina aiuti militari per oltre 29 miliardi di dollari e diversi miliardi sono stati stanziati anche da Europa e Regno Unito per armare Kiev.
Nel complesso, l’indice MSCI World of Aerospace and Defence ha registrato un aumento del 14%. dallo scoppio della guerra in Ucraina. Il corrispondente sottoindice dello Stoxx Europe guadagnato oltre il 30% Mentre l’indice settoriale dello S&P500 ha fatto un aumento di circa il 12%. Diamo un’occhiata alle grandi aziende che hanno beneficiato, e continuano a farlo, di questo shock dal lato della domanda.
Lockheed Martin leader mondiale degli armamenti
Uno dei migliori titoli della difesa, anche in prospettiva, lo è Lockheed Martin, il principale fornitore mondiale di armi nel 2021 secondo gli ultimi dati disponibili dal SIPRI Arms Industry Database sui ricavi globali dell’industria.
L’azienda statunitense produce i caccia F-22 e F-35, di cui Stati Uniti e alleati hanno già ordinato 3.100 unità entro il 2035. A febbraio Lockheed ha vinto un contratto da 1,2 miliardi di dollari con Washington per costruire armi in grado di lanciare un aereo ipersonico attacco in mare e ha in cantiere altre soluzioni di questo tipo, altamente manovrabili e in grado di viaggiare a velocità oltre cinque volte superiore a quella del suono.
Di recente, la società ha annunciato una produzione da record del suo Himars MLRS, un sistema di lancio di razzi multipli che molte nazioni si stanno preparando a implementare. Quest’ultimo ha permesso alle Forze Armate ucraine di ottenere vittorie decisive sull’esercito russo, soprattutto nella controffensiva lanciata a settembre e ottobre 2022 che ha portato alla riconquista di Cherson.
Lockheed Martin fornisce anche alle forze armate statunitensi missili anticarro portatili Javelin e sta sviluppando la navicella spaziale Orion per la NASA. Insieme a Boeing produce e gestisce anche razzi per lanciare in orbita altri veicoli spaziali. Dallo scoppio della guerra, il titolo mostra una performance positiva del +25%.
Raytheon e Boeing sono gli altri giganti della difesa USA
Le aziende statunitensi dominano le classifiche dei fornitori di armi a livello globale. Sempre secondo i dati SIPRI, Lockheed Martin è stata seguita nel 2021 da Raytheon (+8% dall’invasione dell’Ucraina), produttore dei sistemi di difesa aerea Stinger, e da Boeing (+8%), che realizza il bombardiere B-52 e i caccia F/A-18 e F-15, per i quali sono in corso aggiornamenti.
Boeing sta anche costruendo i jet da addestramento T-7 Red Hawk, il drone MQ-25 Stingray e il tanker KC-46 per l’Aeronautica e la Marina. Il suo aereo spia P-8 Poseidon sta guadagnando popolarità sia tra la Marina degli Stati Uniti che tra le forze alleate.
Per quanto riguarda il segmento aerospaziale, oltre alla già citata partnership con Lockheed Martin, Boeing sta costruendo il Crew Space Transportation-100 Starliner, per traghettare gli astronauti, oltre allo Space Launch System della NASA, il razzo più potente di sempre. La performance del titolo Boeing è stata parzialmente appesantita dalle recenti sfide legate principalmente alla sua divisione di aerei commerciali.
Alcune compagnie di difesa americane da tenere d’occhio
Da menzionare anche l’azienda aerospaziale e della difesa in termini di performance conseguite e in prospettiva Northrop Gruman (+21% dall’inizio della guerra) e dinamica generale (+5%), che costruisce i veicoli corazzati Stryker a otto ruote.
Vale la pena citare anche alcune società meno note ai più, ma che hanno realizzato guadagni significativi e possono continuare a beneficiare dello scenario bellico. Tra questi, Howmet Aerospaziale (+26%), una società aerospaziale americana che produce componenti per motori a reazione, elementi di fissaggio e strutture in titanio per applicazioni aerospaziali e ruote in alluminio forgiato per autocarri pesanti, con un fatturato di 5,7 miliardi di dollari nel 2022.
Tra le altre cose, Howmet Aerospace fornisce componenti per i caccia stealth F-35 di quinta generazione prodotti da Lockheed Martin, come pale e palette in superlega utilizzate per azionare il motore dell’aereo.
Anche Heic (+22%) produce sistemi e componenti per l’aviazione, mentre Hexcel (+25%) fornisce adesivi e compositi per oltre 100 aerei militari, tra cui Lockheed Martin F-35, Boeing Hornet ed Eurofighter Typhoon, nonché componenti per programmi aerospaziali.
Gli altri fornitori nel resto del mondo
Parlando di dominio statunitense, non va sottovalutato il ruolo crescente delle aziende cinesi (Norinco, Avic, Casc soprattutto), che complessivamente si collocano immediatamente dietro a quelle americane nella classifica dei principali fornitori di armi nel 2021.
Tra le altre compagnie spicca la britannica Sistemi BAE (+70%)che insieme all’italiano Leonardo (+78%) e in francese Airbus (+11%) ha recentemente firmato un contratto con i governi di Italia e Francia per 700 missili terra-aria destinati all’Ucraina. Importante la quota delle aziende francesi, tra le quali compaiono anche loro Dassalto, Talete E zafferano.
SIPRI Top 100 compagnie di armi, 2021
Stime Mediobanca sul settore
Secondo un recente studio di Mediobanca, nel 2022 gli investimenti delle multinazionali della difesa esaminate “sono cresciuti a una velocità più che tripla dei ricavi e le azioni hanno ottenuto i rendimenti più elevati”.
Nel 2023spiega Mediobanca, “si prevede un ulteriore incremento dei ricavi del +6% rispetto al 2022 (dopo il +4% nel 2022 sul 2021), a causa dell’aumento dei bilanci nazionali in risposta alle crescenti tensioni geopolitiche”.
La top 5 per ricavi stimati del settore conferma quanto detto in precedenza, con le aziende statunitensi in testa: Lockheed Martin (€57,5 mld), Raytheon Technologies (€37,1 mld), Boeing (€35,6 mld), Northrop Grumman (€ 29,5 mld) e General Dynamics (25,9 mld €).