In Forza Italia la guerra per la successione era già iniziata da tempo, ma il ricovero del leader Silvio Berlusconi accelera il processo. Chi ha iniziato ad occuparsi per primo del dopo è un politico che non è di Forza Italia, ma che secondo indiscrezioni potrebbe rientrare, ovvero Vittorio Sgarbi attualmente in forza a Noi Moderati. Un amico personale di Berlusconi Sgarbi subito dopo il ricovero in un post su Facebook ha scritto “Berlusconi è un eroe della resistenza contro la malattia e ci sorprenderà il giorno di Pasqua”. I due c’erano durante le elezioni per il Quirinale e ancora oggi ci sono stretti rapporti. Da giorni Sgarbi immagina un futuro per il centrodestra simile a quello del partito repubblicano americano, una federazione del centrodestra, con Berlusconi nel ruolo di padre nobile. Oggi, a margine della sua visita alla mostra su Leonardo a Torino, è stato il primo a rompere gli indugi. “La gravità della malattia e il suo aggravarsi – ha detto – che ovviamente non esclude la guarigione, fanno capire che in futuro Silvio Berlusconi deve badare a se stesso e non può fare il protagonista politico in prima fila quindi alle prossime elezioni politiche avremo una configurazione di Forza Italia e della sfera centrista diversa da quella attuale. Berlusconi può essere un azionista di maggioranza e un grande vecchio ma non un leader attivo”. Il sogno è quello di un centrodestra unito.
Le divisioni nel centrodestra e in Forza Italia
Se Sgarbi sogna l’unità, molti ipotizzano invece una diaspora da Forza Italia, dove i rapporti sono tesi. Pochi giorni fa il capogruppo alla Camera Alessandro Cattaneo è stato sostituito da Alessandro Sorte nel suo ruolo. In molti hanno visto in questa mossa una bordata nei confronti di Licia Ronzulli, alla quale Cattaneo è molto legato, e un cambio di equilibrio verso una Forza Italia meno leghista e più governativa con la stampella di Noi Moderati. Già durante la trattativa per gli assessori lombardi, condotta in prima persona da Ronzulli, erano volate stracci tra gli azzurri e parte di Noi Moderati, per la spartizione degli incarichi in giunta.