Eurovita, polizze rischio: dubbi delle banche sullo schema di salvataggio proposto dalle grandi assicurazioni Poste Italiane, Intesa Sanpaolo, Generali, Unipol e Allianz. Ieri se ne sarebbe discusso in occasione di una nuova riunione interlocutoria coordinata dal ministero dell’Economia, con la partecipazione delle banche distributrici delle polizze, tra cui FinecoBank, Sparkasse, Banca Fideuram e Credem: lo riferisce MF-Milano Finanza. Lo schema di salvataggio diffuso nei giorni scorsi prevede la divisione in cinque rami d’azienda, tutti della stessa dimensione, che verrebbero rilevati dalle cinque grandi compagnie assicurative.
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Eurovita, polizze a rischio: i dubbi delle banche, il piano di salvataggio
I portafogli vita di Eurovita verrebbero così trasferiti ai cinque gruppi assicurativi, sia a gestione separata, che ha riserve per circa 9 miliardi, sia unit linked, per 6 miliardi. Scomparirebbe il marchio della compagnia assicurativa in amministrazione straordinaria, e i sottoscrittori di polizze si ritroverebbero così a essere titolari di un contratto con Generali anziché con Unipol, Allianz, Poste o Intesa Vita, sentirsi indubbiamente più garantiti dal nome e dalla stabilità degli acquirenticon un effetto importante sul rischio di una corsa al riscatto.
Polizze Eurovita, la difficoltà di dividere un’azienda in cinque parti
Quindi io dubbi espressi dalle banche distributrici, in particolare sulle polizze unit linked. In una prima fase si è pensato di tenerle separate in una Eurovita ricapitalizzata, ripartita sul mercato con un nuovo marchio e un azionariato diffuso tra le aziende. Ma in questo caso le perplessità riguardano la possibilità di rilanciare un brand ormai colpito dalla crisi. Tuttavia, separare il portafoglio di una compagnia assicurativa in cinque parti uguali non è un’operazione semplice. Trasferire le polizze unit linked in particolare non sarebbe affatto semplice. Secondo alcuni, tecnicamente, bisognerebbe prima chiudere i vecchi prodotti e poi aprirne di nuovi.
Il ruolo fondamentale delle banche distributive
Fin qui i dubbi sulla fattibilità e tempistica del salvataggio che sarebbero emersi ieri durante la riunione. Espresso dalle banche distributrici, che hanno indubbiamente un ruolo determinante. Non solo dovranno gestire la relazione con il cliente, una volta che le polizze saranno scongelate a luglio, ma dovranno fornire la liquidità che si renderà necessaria in caso di riscatto anticipato delle gestioni separate. Qualora il cliente chiedesse il riscatto della polizza, le banche dovrebbero subentrare nella titolarità del contratto e portarlo a scadenza, ottenendo il pegno dei titoli di Stato sottostanti le polizze. I giorni passano, non c’è ancora una soluzione definitiva e i 400.000 risparmiatori coinvolti non dormono sonni tranquilli.