Il mercato dell’arte continua a registrare record in termini di quotazioni per opere di qualità. Lo scorso anno, secondo il Luxury Investment Index di Knight Frank, le opere d’arte hanno registrato un aumento del prezzo del 29%, dimostrandosi uno degli investimenti più redditizi. In occasione di Miart, la fiera internazionale di arte moderna e contemporanea tenutasi a Milano dal 14 al 16 aprile 2023, ci siamo incontrati Stefania Pedroniresponsabile della pianificazione patrimoniale presso Intesa Sanpaolo Private Banking per capire le tendenze del settore.
Il mercato dell’arte è riuscito a compensare le perdite registrate sulle asset class tradizionali negli ultimi 12 mesi?
Ha sicuramente dimostrato una forte solidità. IL i collezionisti sono apparsi più cauti rispetto al pre-Covid e i settori tradizionali ha soddisfatto le aspettative degli investitori sia nel campo dell’arte moderna e contemporanea che nella pittura antica. Persino il il settore astratto-informale ha mostrato segnali di crescita con un rinnovato interesse per un settore rimasto a lungo fermo.
Cosa dovrebbe comprare un investitore che vuole avvicinarsi a questo mercato?
È difficile distinguere l’arte in base alla tecnica o ai materiali utilizzati. Ma sicuramente il caro vecchio quadro appeso al muro resta l’oggetto più richiesto anche per la facilità con cui può essere spostato. Il recente boom della pittura l’ha poi rilanciata su tutti i mercati. Anche la scultura ha molti estimatori sebbene la richiesta appaia più limitata rispetto alla pittura tenendo conto dei problemi di movimento. Per quanto riguarda la mobili antichi, oggi sono considerati elementi di arredo, ma è ancora difficile parlare di investimento come avveniva fino agli anni novanta. IL prezzi molto bassi tuttavia possono rappresentare un ottimo incentivo agli acquisti da parte di chi, con cifre anche inferiori ai 20mila euro, possibile acquistare esemplari realizzati tra il 1600 e il 1800.
Che tipo di consulenza offre Intesa PB ai clienti che hanno già asset di valore ma che non sono gestiti in modo organico?
Ai nostri clienti che non ne hanno uno tradizione familiare legata al collezionismo, ma possiedono alcuni beni preziosi che sono pervenuti loro per eredità o per acquisti occasionali, Intesa Sanpaolo Private Banking offre consulenza gratuita per la valorizzazione del proprio patrimonio artistico fornendo i prezzi delle attività sia al fair value corrente di mercato sia a fini assicurativi. I consulenti di Eikonos Art – azienda che da venticinque anni lavora in esclusiva per noi – può assistere il cliente nella fase di acquisto di un’opera d’arte o di dismissione, fornendo indicazioni di mercato con report mirati sull’andamento degli scambi di un artista o di un movimento artistico, ma anche indirizzando il cliente a storici dell’arte o archivi autorizzati ad autenticare un’opera d’arte e rimanere a disposizione per qualsiasi altro richiesta di consulenza relativa alla migliore tutela dei beni artistici (come assicurarlo, restaurarlo, esporlo, trasportarlo dentro e fuori l’Italia) di concerto con alcuni studi legali specializzati in Belle Arti. Ricordiamo anche il nostro presenza a fiere come Miart, così come l’impegno che viene profuso per la collana, di cui è in preparazione il terzo volume, sul collezionismo e il valore dell’arte.
Quali prospettive ci sono per il mondo dell’arte visto che le recenti aste nelle gallerie più famose hanno registrato quotazioni record?
Meglio non farsi impressionare dai valori record raggiunti da alcune opere in asta. Sono la punta dell’iceberg di un mercato che si muove con altri criteri. Il primato può dipendere dall’eccezionale qualità di un dipinto, ma anche dalla sua provenienza, soprattutto quando l’opera è entrata in una collezione particolarmente prestigiosa, come quella del Rockefeller. Ma potrebbe essere il risultato di accorte speculazioni, soprattutto nel contemporaneo. Date queste considerazioni, il mercato post-Covid presenta molte opportunità interessanti a prezzi controllati.
L’articolo completo è stato pubblicato sul numero di aprile 2023 della rivista Wall Street Italia