Gli italiani lo sono sottoassicuratocioè sottoscrivono le polizze da poco assicurazione. Preferiscono affidarsi contanti su conti correnti affrontare gli imprevisti, piuttosto che pagare una polizza e trasferire il rischio degli imprevisti a una compagnia di assicurazioni. Vediamo tutti i dati e soprattutto i motivi alla base del fenomeno.
Gli italiani e le assicurazioni
L’indagine diIvass (Istituto di Vigilanza sulle Assicurazioni) dice che, fatta eccezione per la copertura Auto RC, le polizze non obbligatorie sono sottoscritte da pochissimi italiani. In ordine di diffusione troviamo le assicurazioni casa, responsabilità civile famiglia, infortuni, morte e infine quelle relative a previdenza complementare, calamità naturali, tutela del credito, malattia, rischi professionali e animali domestici.
C’è un divario significativo tra nord e sud Italia: le polizze sono più conosciute nel nord-est (49,7%), contro il 24,9% nelle isole.
Perché gli italiani sono sottoassicurati
Un primo motivo riguarda il scarsa conoscenza delle politiche e del concetto di rischio. L’analisi IVASS, condotta sulla base di oltre 2.000 interviste, elabora un indice assicurativo generale in Italia di 54/100, quindi inferiore al sufficiente. Sui 5 ambiti oggetto delle domande (conoscenze assicurative, fiducia nelle imprese e negli intermediari, avversione al rischio, logica assicurativa, efficacia della comunicazione), le conoscenze assicurative hanno ottenuto il punteggio più basso: 30,4 su 100. In particolare, le conoscenze di base sono insufficienti, indagate chiedendo la corretta definizione di tre concetti tipici del mondo assicurativo: premio, franchigia, plafond. La percentuale di coloro che hanno risposto correttamente alle domande su tutti e tre i concetti è solo approssimativa 13,9%. Anche qui ci sono differenze legate al livello di istruzione (chi è più istruito ottiene risultati migliori), al genere (gli uomini rispondono meglio) e alla zona di residenza (ancora una volta le performance del nord sono migliori di quelle del il sud e le isole).
Un altro problema è culturale: ilsbagliato percezione del livello di alfabetizzazione assicurativa. Ciò significa che le persone si illudono di sapere più di quanto realmente sappiano. Uno scarto tra percezione e realtà la cui cartina di tornasole è la differenza tra la percentuale di chi afferma di avere conoscenze assicurative e quella di chi ha risposto correttamente alle domande.
Altra criticità è il sfiducia nel settore assicurativoche ha subito un danno di immagine con la crisi e il conseguente blocco dei riscatti delle polizze Eurovita, per cui a piano di salvataggioMentre non è stata adeguatamente comunicata ai risparmiatori. Un danno riflesso dal calo della raccolta premi delle polizze vita. Inoltre, secondo una ricerca di Finer (Financial Explorer), oltre un terzo degli italiani è convinto che l’assicurazione farà di tutto per non liquidare il danno o per farlo solo in parte (34%).
Infine, c’è un problema di scarsa proattività dell’offerta delle compagnie assicurativepiù orientati alla vendita della polizza (74%) che focalizzati su progetti di vita individuali e familiari (12%).
Il sondaggio di Wall Street Italia
Ma qual è la causa principale della sottoassicurazione degli italiani? Wall Street Italia ha guidato un sondaggio sull’argomento, a cui hanno risposto più di 1.500 lettori. La maggior parte di loro (43%) ritiene che il vero problema sia ilignoranza delle persone in materia di assicurazioni. Svolge anche un ruolo importante sfiducia nelle compagnie assicurative per il 40% degli intervistati. solo il11% pensa che il problema sia la scarsa conoscenza delle politiche, mentre proprio il 5% colpa delle assicurazioni.