Il governo italiano ha approvato il Decreto Lavoro 2023che prevede la costituzione dell’indennità di inclusione a partire dal 1° gennaio 2024. Questa nuova misura sostituirà il reddito di cittadinanza offrendo un sussidio economico ai nuclei familiari con almeno un componente disabile, minorenne o di età superiore ai 60 anni. L’importo del beneficio, esente da IRPEF, può arrivare fino a 500 euro mensili, ma con il contributo affitto può arrivare a 780 euro mensili.
La misura nasce per combattere la povertà e, a differenza del reddito di cittadinanza, è destinata solo ai nuclei familiari con uno dei componenti sopra citati.
Chi ha diritto all’indennità di inclusione?
L’assegno di inclusione è destinato ai nuclei familiari in stato di povertà con almeno uno dei seguenti componenti:
- Un minore;
- Una persona con disabilità;
- Una persona di età superiore ai 60 anni.
Inoltre, è necessario soddisfare requisiti specifici relativi alla cittadinanza o al permesso di soggiorno del richiedente, alla durata del soggiorno in Italia e alle condizioni economiche.
In particolare, i requisiti di cittadinanzadi residenza e di soggiorno prevedano che il richiedente sia un cittadino dell’Unione Europea o un familiare titolare del diritto di soggiorno o del diritto di soggiorno permanente, cittadino di paesi terzi in possesso del permesso di soggiorno UE per soggiornanti di lungo periodo o titolare dello status di protezione internazionale.
Inoltre, il richiedente deve risiedere in Italia da almeno cinque anni, di cui gli ultimi due continuativi, e deve avere un valore ISEE valido non superiore a 9.360 euro.
Quali sono i requisiti per ottenerlo?
Per accedere all’assegno di inserimento, oltre ai requisiti di cittadinanza e residenza di cui sopra, è necessario che il nucleo familiare del richiedente rispetti alcuni requisiti relativi alla condizione economica.
In particolare, il reddito familiare annuo deve essere inferiore a 6.000 euro, moltiplicato per il parametro della corrispondente scala di equivalenza. Nel caso in cui il nucleo familiare sia composto interamente da persone di età pari o superiore a 67 anni o diversamente abili, la soglia sale a 7.560 euro all’anno.
Inoltre, il valore del patrimonio immobiliare diverso dall’abitazione di civile abitazione avente valore ai fini IMU non deve superare i 150.000 euroe il valore dei beni mobili non deve superare i 6.000 euro, maggiorati di 2.000 euro per ogni componente del nucleo familiare successivo al primo.
L’importo dell’indennità di inclusione sarà fino a 500 euro mensili, esenti da IRPEF, e potrà essere corrisposta per un massimo di 18 mesi, con possibilità di rinnovo per un ulteriore anno. Inoltre, se necessario, può essere concesso un contributo affitto di massimo 280 euro mensili.
IL beneficio sarà erogato mensilmente, per un periodo massimo 18 mesie può essere rinnovato per un ulteriore anno. L’quantità dovuto sarà pagato daINPS attraverso uno strumento di pagamento elettronico. IL nucleo beneficiario dovrà firmare a contratto di attivazione digitale e dovrà presentarsi ogni tre mesi al patronato o ai servizi sociali e centri per l’impiego per aggiornare la sua posizione.
Vantaggi per i datori di lavoro
Inoltre, i soggetti occupabilicioè quelli che sono invecchiati tra i 18 e i 59 anni e non sono considerati “fragili”, Scusi il vantaggio se si rifiutano UNofferta di lavoro a tempo pieno o part-time, non inferiore al 60% dell’orario di lavoro a tempo pieno e con una retribuzione non inferiore ai minimi salariali stabiliti dai contratti collettivi e che sia:
- a tempo indeterminato, su tutto il territorio nazionale;
- contratti a tempo determinato, anche a tempo determinato, se il luogo di lavoro dista non più di 80 km dall’abitazione.
Inoltre, sono attesi dei bonus assunzioni per il datori di lavoro che impiegano i beneficiari dell’assegno di inclusione. A questi sarà riconosciuta, per un anno, l’esenzione contributiva del 100 per cento fino al limite di 8.000 euro.