Legge di Restauro della Natura, Pichetto: “negli ultimi mesi ci sono state trattative molto serrate, nelle quali non mi sono mai alzato dal tavolo: siamo convinti che per restaurarlo serva un design che funzioni, non una bandiera. Se devo rimettere le piante autoctone di tre secoli fa, vuol dire che forse si tratta di un restauro molto ideologico che non ha più senso. Adattamento è trovare un punto di equilibrio tra convivenza civile e natura”. Lo ha detto il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, Gilberto Pichetto, intervenendo all’Assemblea nazionale di Confagricoltura. Il Ministro ha affrontato, con gli interlocutori dell’imprenditoria agricola, i diversi temi di interesse comune: dagli investimenti previsti nel PNRR alla tutela della biodiversità, dalla qualità dei prodotti ai fenomeni climatici che mettono a rischio il territorio.
Legge sul ripristino della natura, Pichetto: l’importanza dell’agrivoltaico
Sulle emissioni nei trasporti, che incidono anche sugli usi agricoli, Pichetto ha ribadito che “serve un equilibrio tra captazione all’origine ed emissioni”, definendo “la miope scelta di indicare solo il motore elettrico, perché potremmo avere risultati con e-fuel, idrogeno e biocarburanti”. “Guardando alla biodiversità – ha detto Pichetto – come punto di forza del nostro Paese, dobbiamo rafforzare il nostro sistema di imprese agricole: non dobbiamo – ha aggiunto – competere sul prezzo, ma sulla qualità del prodotto”.
Il Ministro ha anche ricordato l’investimento in biometano nel PNRR, come ad es sull’agrivoltaico, “che deve essere la strada per utilizzare il territorio con maggiore efficienza, integrando i ricavi della società”. Il decreto sull’agrivoltaico, oggi all’attenzione di Bruxelles per la valutazione di compatibilità, è atteso “non prima di ottobre”, ha spiegato Pichetto. Il tema dell’uso del suolo, come ricorda il titolare di Ambiente, è legato alla tecnologizzazione dei sistemi di coltivazione e irrigazione, che determina “risparmio idrico e maggiore redditività del terreno”.
Sulle condizioni climatiche italiane, il Ministro ha spiegato che “si verificheranno ancora fenomeni come quello dell’Emilia-Romagna, che hanno una parte eccezionale ma anche una componente caratteristica del clima tropicale”. “Occorre – ha aggiunto – costruire sia argini che zone allagate, altrimenti non ci si può lamentare di nuove calamità: per le aree agricole che, in caso di estrema emergenza, devo allagare, serve un meccanismo di indennizzo puntuale per gli agricoltori che funziona a livello nazionale”.