Frodi creditizie in aumento nel 2022. In particolare, quelle effettuate attraverso il furto di identità, con conseguente utilizzo illecito di dati anagrafici e finanziari altrui per ottenere credito o acquisire beni, continuano ad avere un impatto rilevante sul credito ed in particolare sul credito al consumo. Infatti, secondo gli ultimi dati rilevati dall’Osservatorio Frodi Creditizie e Furto d’Identità realizzato da CRIF-MisterCredit, emerge che nel 2022 il numero delle frodi in Italia è cresciuto del 19,9%, superando i 34.300 casi, con un’economia che è cresciuta del 6,3%. %. Complessivamente il danno stimato raggiunge i 132 milioni di euro, in aumento rispetto al 2021, anche se al maggior numero di casi corrisponde una contestuale diminuzione dell’importo medio truffato, che si attesta a 3.850 euro (-11,3% rispetto allo scorso anno).
Frodi creditizie in aumento nel 2022. L’importo medio scende a 1500 euro
Le organizzazioni criminali continuano a spostare il loro interesse soprattutto verso importi inferiori. Nel 2022 i casi di frode di importo inferiore a 1.500 euro rappresentano la maggioranza dei casi con il 38,8% del totale, con un incremento del +46% rispetto al 2021. Un trend che si sta consolidando visto che nel 2021 l’incremento era già +52% rispetto al 2020. Si registra invece una significativa diminuzione dei casi di frode con importi nella fascia 5.000-10.000 euro, che passano dal 14% al 7,5% del totale (-46,2%) e dei casi con importo superiore a 10.000 euro anche in forte calo con un -30,4% del totale rispetto al 2021.
Tra le forme tecniche di credito in cui si verifica il maggior numero di fattispecie fraudolente, i prestiti finalizzatiacquisto di beni e servizi (es. auto, moto, oggetti di arredamento, elettronica ed elettrodomestici, ecc.), rimangono ancora la tipologia di finanziamento più colpita, nel 2022 questi casi rappresentano il 38,4% del totale. Negli ultimi anni sembrava in atto un’inversione di tendenza del fenomeno, che ha raggiunto il -30% nel 2021 rispetto al 2020 e un altro -30% anche nel 2019 rispetto al 2018. Nel 2022, invece, i casi sono tornati a salire, segnando un +11,5% rispetto all’anno precedente.