La Commissione UE ha adottato oggi il Pacchetti di investimento al dettaglio, un pacchetto di misure rivolte agli investitori al dettaglio, il cui obiettivo principale è quello di fornire quante più informazioni possibili e nel modo più trasparente possibile agli investitori finaliin modo che siano in grado di prendere decisioni di investimento informate in linea con le loro esigenze e preferenze.
Là Strategia di investimento al dettaglio realizza uno dei tre obiettivi chiave del piano d’azione 2020 per l’Unione dei mercati dei capitali della Commissione, vale a dire l’UE un luogo ancora più sicuro per gli investimenti a lungo termine dei cittadini. E mirare a incoraggiare la partecipazione ai mercati dei capitali dell’UE, tradizionalmente inferiore a quello di altre giurisdizioni, come gli Stati Uniti, nonostante la presenza di tassi di risparmio molto elevati.
Ma era balzato al centro dei dibattiti tra gli operatori della finanza italiana fin dalla sua partenza dall’inizio di quest’annodopo il Commissario UE per i Servizi Finanziari, Mairead McGuinness, aveva affermato che sarebbe stato necessario riorganizzare il modello di distribuzione dei prodotti finanziari tipico dell’Unione Europea, sottintendendo velatamente che un potenziale divieto di retrocessioni, ovvero le commissioni riconosciute da banche e reti di consulenza ai promotori finanziari che vendono i propri prodotti.
Alla fine però la Commissione europea ha scelto di mantenere lo status quo, complice anche l’opposizione di molti Paesi, tra cui l’Italia, che sarebbero stati costretti a rivoluzionare in maniera troppo massiccia il settore del risparmio gestito e della consulenza finanziaria a fronte di risultati ancora incerti, tutele e benefici reali per gli investitori finali. Tuttavia, è stato scelto di farlo aumentare la trasparenza di tali commissioni.
“Proponiamo di vietare incentivi o commissioni sulle vendite senza consulenza di prodotti di investimento, o le cosiddette vendite “execution-only”, in cui non viene fornita alcuna consulenza finanziaria“, ha dichiarato Valdis Dombrovskis, Vicepresidente della Commissione Europea, nel suo discorso dopo la pubblicazione della strategia di investimento al dettaglio.
Gli altri requisiti di trasparenza nella strategia di investimento al dettaglio dell’UE
In altri termini, l’addebito delle retrocessioni per i servizi di consulenza continuerà ad essere consentito come prima, ma non per i servizi di puro marketing, anche se come novità introduce una serie di restrizioni e maggiori requisiti di trasparenza. Due spiccano in particolare:
- Per le vendite in cui viene fornita consulenza, sostituire i criteri attuali con un nuovo test che specifica il dovere del consulente di agire nel migliore interesse del cliente.
- Laddove gli incentivi sono consentiti, i distributori sono tenuti a farlo informare i clienti su quali sono gli incentivi, i loro costi e il loro impatto sui rendimenti degli investimenti.
La strategia di investimento al dettaglio include molte altre misure volte a migliorare la trasparenza e la fiducia degli investitori nel settore finanziario, minata da quelle recenti crisi del settore bancario:
- migliorare le informazioni sui prodotti e servizi di investimento per gli investitori al dettaglio e la rendicontazione annuale periodica sull’andamento degli investimenti;
- aumentare la trasparenza e la comparabilità dei costi, con obbligo di farlo presentazioni e terminologia uniformi e standard che garantiscano la comprensione dei costi, inclusi eventuali pagamenti di incentivi a un intermediario, e il loro impatto sulla performance degli investimenti;
- proteggere gli investitori al dettaglio dal marketing ingannevole;
- imporre elevati standard professionali per i consulenti finanziari;
- incoraggiare decisioni informate da parte degli investitori al dettaglio;
- ridurre i costi e facilitare l’accessibilità di prodotti e servizi per sofisticati investitori al dettaglio;
- modernizzare le informazioni per adattarle alla distribuzione digitale;
- rafforzare la cooperazione in materia di vigilanza.