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11 maggio 2023 18:14
Il Gruppo Generali ha avviato un processo di riorganizzazione delle proprie attività italiane volto a semplificare le attività e migliorare i servizi offerti ai clienti. In questo processo è anche coinvolto Genertel SpA unitamente alla Società Cattolica di Assicurazione SpA, entrambi appartenenti al Gruppo Generali.
In particolare l’IVASS ha autorizzato questi due interventi che avranno entrambi luogo il 1 luglio 2023:
- la fusione per incorporazione di Genertel SpA nella Società Cattolica di Assicurazione SpA;
- la ridenominazione di Società Cattolica di Assicurazione in Genertel SpA
Perciò, a partire dal 1° luglio 2023 la società risultante da tale operazione assumerà la denominazione di Genertel SpA, con sede legale a Trieste.
Ma agenti, dipendenti, ex soci e clienti possono star certi che l’anima di Cattolica non scomparirà per far posto a Genertel, cambierà semplicemente aspetto (o meglio, nome).
Cattolica non si estinguerà
Lo ha tenuto a ribadire anche l’amministratore delegato e direttore generale di Cattolica, Samuel Marconcini, in una lettera agli agenti, nella quale sottolineava che l’integrazione con il gruppo triestino procede come previsto e non sono ipotizzabili sorprese e ancor meno rivoluzioni:
“L’Ivass ha autorizzato una serie di semplificazioni societarie previste dal gruppo. Le scrivo per confermare che nulla è cambiato per Cattolica rispetto a quanto ha sempre affermato Generali. Cattolica rimarrà il nostro marchio e diventerà una divisione di Generali Italia. Il marchio cattolico un grande e importante valore dell’azienda grazie all’ottimo lavoro della nostra rete agenziale che rimarrà indipendente, rimarrà quindi sul mercato e continuerà ad offrire i nostri prodotti e servizi a tutti i clienti. Con l’autorizzazione dell’Ivass è corretto dire che la società Cattolica confluisce in Genertel, ma solo per consentire una consistente semplificazione societaria del Gruppo. Cattolica, con la sua presenza capillare su tutto il territorio nazionale, continuerà a sviluppare la sua tradizionale attività, oltre a focalizzarsi su settori distintivi come l’agricoltura, gli enti religiosi e il terzo settore, come divisione autonoma di Generali Italia. A regime, la divisione Cattolica includerà da un lato il ramo Enti religiosi e Terzo Settore, area in cui la società ha un consolidato posizionamento strategico. E dall’altro lo sviluppo del portafoglio dedicato al settore agricolo, che grazie alle sinergie con il gruppo Generali aumenterà ulteriormente la già buona offerta sul mercato. Oltre alle altre filiali di cui già si occupa, la divisione Cattolica vedrà nella propria organizzazione anche un’area marketing a supporto della rete agenziale che rimarrà anch’essa autonoma, e la prosecuzione delle attività legate alla bancassicurazione nell’ambito del contratto di servizio, fino la loro scadenza”.
Con questa e altre due autorizzazioni deliberate da IVASS, il processo di integrazione di Cattolica in Generali, in corso dalla fine del 2021, compie nuovi passi avanti. Il via libera riguarda infatti anche la scissione parziale di alcune aree funzionali di Cattolica verso Generali Italia (già annunciata nelle scorse settimane e prevista per il prossimo luglio) e sul fronte triestino la fusione per incorporazione di Generali Business Solutions sempre in Generali Italia.
Le ragioni della fusione Cattolica-Genertel
Le ragioni sono state messe più volte sul tavolo e ad oggi non ci sono modifiche rispetto al piano di integrazione che possano far temere chissà quale vulnus ai danni del Lungadige Cangrande. Viene infatti confermato indirettamente che la società è considerata una delle sedi operative, al pari di Mogliano Veneto, Milano e la stessa Trieste. Integrazione e semplificazione (anche alla luce delle inevitabili sovrapposizioni di aree e funzioni a seguito della fusione) sono alla base delle scelte di Generali.
Lo stesso Marconcini aveva da poco confermato al coordinamento sindacale del gruppo as “la specificità di Cattolica e la sua peculiarità territoriale sono state approfondite e valutate da Generali che per la prima volta nella storia recente ha inteso istituire un’apposita divisione”. In questa prospettiva di riorganizzazione globale, anche la cessione di Cattolica a Genertel, secondo altre fonti interne a Lungadige Cangrande, va considerata “probabilmente funzionale” anche per trasmettere a Genertel le autorizzazioni ministeriali ora in possesso di Cattolica e riguardanti rami d’azienda diversi, ma sovrapponibili.
Cosa cambierà per i clienti
Ma come si tradurrà nell’offerta ai clienti questa fusione con il “rebranding”? Cosa cambierà per gli iscritti alla polizza Genertel?
È lo stesso sito Genertel, recentemente rinnovato nella veste grafica, a rispondere:
“Nulla, questa operazione di fusione societaria e ridenominazione non comporta alcuna modifica delle condizioni assicurative, delle garanzie e delle scadenze relative alle vostre polizze Genertel”.