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21 aprile 2023 17:47
La storia Credito Suisse finisce dritto in Tribunale. Un gruppo di investitori che tiene circa 4,5 miliardi di franchi svizzeri in obbligazioni ha infatti citato in giudizio l’Autorità Svizzera (FINMA) a seguito delazzeramento delle obbligazioni AT1 (Additional Tier1). Lo studio legale Quinn Emanuel Urquhart & Sullivan, che rappresenta gli obbligazionisti, ha affermato che la mossa è stata il primo passo in una battaglia per chiedere un risarcimento ai clienti i cui beni sono stati espropriati durante l’acquisizione del Credit Suisse da parte della rivale UBS.
Ora tocca ai giudici
Questa è la prima causa di pubblico dominio relativo alla decisione dell’Autorità svizzera di privare gli investitori di circa 18 miliardi di dollari di debito Credit Suisse AT1 (Additional Tier 1). Ricordiamo che il regolatore svizzero FINMA (Autorità di vigilanza sui mercati finanziari), ha emesso l’ordine di svalutazione durante le trattative di salvataggio. Ricordiamo che circa un mese fa UBS ha acquistato Credit Suisse per circa 3 miliardi di dollari, in un piano di salvataggio di alto profilo orchestrato dal governo svizzero e dalla Banca nazionale svizzera.
Secondo alcuni dei avvocati intercettato dal Financial Times, si tratta una delle più grandi polemiche tra obbligazionisti che coinvolgono uno stato sovrano. E che probabilmente coinvolgerà i tribunali svizzeri in a processo pluriennale.
Le ragioni degli obbligazionisti del Credit Suisse
IL obbligazionisti accusare la Finma di incostituzionalità e di non aver agito “in buona fede” e in maniera “proporzionata” quando lo scorso 19 marzo ha ordinato al Credit Suisse di cancellare i 17 miliardi di dollari di debito subordinato AT1. Gli investitori non sostengono che l’azione dell’Autorità federale di vigilanza sui mercati finanziari abbia ecceduto la sua autorità legale o che l’ordine di emergenza del governo sia stato emesso senza la dovuta autorizzazione. Lo studio legale Quinn Emanuel avrebbe infatti suggerito loro che mettere in discussione il diritto costituzionale del governo svizzero di evocare poteri di emergenza fosse “una strategia legale poco saggia”, scrive il FT.
In breve, lo schianto di Credito Suisse, che è stata “chiusa” con rimborso ai soli soci e la fusione con UBS non è ancora destinata ad essere archiviata. Innanzitutto bisogna capire cosa decreteranno i giudici svizzeri: una sentenza che creerà un importante precedente, forse unico per il settore finanziario, ma importantissimo per chi opera prevalentemente nel comparto obbligazionario.