L’Italia è il 14esimo paese più colpito al mondo per furto di credenziali carte di credito. rivela ilultimo Osservatorio Cyber realizzato da Crif, che si propone di analizzare la vulnerabilità di persone e aziende agli attacchi informatici e di interpretare i principali trend riguardanti i dati esposti in ambienti open web e dark web. L’Osservatorio analizza in particolare la tipologia di informazioni, le aree in cui si concentra il traffico dati ei Paesi più esposti, oltre a offrire alcuni spunti per affrontare in modo consapevole il cyber risk.
Dati relativi al furto della carta di credito
Crif rileva un aumento del 10,5% della combinazione di numero di carta di credito insieme al CVV e alla data di scadenza. Ovviamente, attraverso queste credenziali, gli hacker possono sottrarre denaro o concludere operazioni su web e dark web.
Complessivamente il numero di mettere in guardia inviato nel 2022 è di oltre 1,6 milioni. La maggior parte si riferisce a rete oscuradove sono stati registrati 1,5 milioni di avvisi, di fronte a 106.000 avvisi sulrete aperta.
Nonostante il numero totale di alert sia in calo (solo dark web nel 2021 sono stati registrati 1,8 milioni di alert), l’Osservatorio CRIF evidenzia come il gravità degli avvisi inviato nel 2022 è aumentato rispetto al periodo precedente. Sono infatti aumentati gli alert relativi alla scoperta di account, numeri di telefono e codici fiscali compromessi.
In Italiala citazione di avvisi inviato agli utenti sul dark web ha toccato 83,7%, mentre Solo Il 16,3% degli utenti viene allertato dai dati raccolti su sito web pubblico.
I dati più vulnerabili
I dati che circolano di più nel dark web, e quindi i più rubati, lo sono indirizzi e-mail individuali o aziendali (1°).IL password (2°) e numeri di telefono (3°) sono quelli che circolano principalmente nel dark web e sono quindi più vulnerabili. Rispetto al 2021, gli username scendono al quinto posto, scalzati da numeri di telefono e nomi e cognomi (4°).
IL principali combinazioni di dati rilevati solo le e-mail sono associate ad una password (90,5% dei casi); così come le password compaiono molto spesso insieme agli username (71,7%). Per quanto riguarda i dati della carta di credito, oltre al numero della carta sono molto frequenti anche CVV e data di scadenza (98,1% dei casi), in aumento rispetto al 2021.
Principali combinazioni di dati che circolano nel dark web | 2022 | 2021 | % modifica |
E-mail + Password | 90,5% | 94,7% | -4,5% |
Numero di telefono + password | 13,2% | 52,5% | -74,8% |
Carta di credito completa (con CVV e data di scadenza) | 98,1% | 88,7% | +10,5% |
Nome utente + Password | 71,7% | 88,4% | -18,9% |
Numero di telefono + Nome e cognome | 49,2% | 47,1% | +4,4% |
Fonte: Osservatorio Cyber Crif
Dove vengono rubati i dati della carta?
La classifica dei continenti più soggetti allo scambio illecito di dati di carte di credito vede il Nord Americacrescendo di 34%, seguita dall’Europa che supera l’Asia, mentre il Sud America supera l’Africa. In fondo alla classifica troviamo l’Oceania. In particolare, si osserva un aumento dei furti di carte di credito in Europa e in America.
La classifica di paesi più soggetti allo scambio dei dati delle carte di credito vedere nella testa Stati Uniti, Russia, Regno Unito, Brasile e India. Gli altri paesi che chiudono la top-10 sono Canada, Francia, Spagna, Giappone e Cina.
Italia 14 ma per furto dei dati della carta
L’Italia è al 14° posto, con il dominio .it che è il sesto dominio più colpito dal furto di password online.
Le fasce di popolazione più colpite sono quelle con più di 60 anni (25,6%), 41-50 anni (25,7%) e 51-60 anni (25,4%). IL uomini rappresentano la maggioranza degli utenti oggetto di furto (63,2%).
Le aree geografiche dove viene allertata la maggior parte delle persone sono le Nord (37,8% complessivo) e il Centro (36%), ma in proporzione sono gli abitanti del Sud e del Nord Est a ricevere più allerte.
In particolare, le regioni in cui vengono allertate più persone sono Lazio (21,1%), Lombardia (14%) e Campania (7,9%), ma in proporzione sono gli abitanti di Sicilia, Molise e Umbria a ricevere più segnalazioni.
Anche in Italia nel 2022, i tipi di dati più frequentemente raccolti sul web apertoquindi accessibili pubblicamente da chiunque su Internet, sono stati ie-mail (46,7% dei dati raccolti) e il Codice fiscale (34,5%) – seppur in calo sul totale rispetto al 2021 – seguita a distanza da numero di telefono (11,5%), nome utente (3,7%) e indirizzo (3,7%). Le ultime 3 tipologie crescono in percentuale rispetto allo scorso anno, soprattutto numero di telefono e indirizzo.
Le ragioni dell’aumento dei furti in Italia
Beatrice Rubinidirettore esecutivo di Crif, spiega:
“L’attuale situazione geopolitica vede un’intensa attività non solo sui campi di battaglia fisici ma anche virtuali, i cosiddetti ‘guerra cibernetica‘ o guerra informatica. Consumatori e aziende sono sempre più nel mirino dei cybercriminali, che sferrano attacchi volti a rubare dati e causare danni, con gravi conseguenze economiche e reputazionali. Spesso si tratta di attacchi di phishing o ransomwarelanciato contro persone e organizzazioni, piccole o grandi”.
Occorre quindi prestare molta attenzione quando si effettuano acquisti online con le carte. Per proteggere i tuoi dati, Rubini consiglia “controlla le comunicazioni che riceviamo ogni giorno prima di cliccare, e presta molta attenzione prima di inserire i tuoi dati per accedere ai servizi online. Un’altra possibilità è rappresentata da servizi di monitoraggio dei datiche ci danno un migliore controllo sull’esposizione dei nostri dati sul web”.